(San Francisco 1874 - Boston 1963) poeta statunitense. Si formò nel New England, in un ambiente ancora rurale, in un solenne paesaggio che avrebbe presto eletto a provincia poetica. Lasciati gli studi, alternò, per vivere, i mestieri dell’insegnante e del coltivatore: una scelta sociale, questa della terra e del lavoro campestre, in cui trovò radici la sua poesia. Nel 1912, già sposato con figli, decise di tentare la fortuna letteraria in Inghilterra, dove, apprezzato dal giovane Pound, riuscì a pubblicare Testamento di un fanciullo (A boy’s will, 1913) e A nord di Boston (North of Boston, 1914). Grazie a questi primi successi poté tornare in America e continuare l’attività poetica; nel 1923 apparve New Hampshire; nel 1936 Di neve in neve (From snow to snow); nel 1942 Un albero testimone (A witness tree); nel 1947 Masque della Pietà (A masque of Mercy); nel 1962 Nella radura (In the clearing). Condusse una vita di stoica solitudine, nella quale l’esercizio poetico rappresentò la forma estrema di opposizione al nulla, all’esperienza della morte e dell’angoscia. Il grande tema dell’opera di F. - dalle prime, limpide liriche ai testi della maturità in cui si accentuano le note ironiche e moralistiche - è la tensione del rapporto uomo-natura, scavato tanto da rivelare le trame in cui s’intrecciano visibile e invisibile. Erede della tradizione di Esiodo e Orazio, ma anche del linguaggio di Emerson e di Emily Dickinson, F. trasferì nelle sue rigorose strutture metriche i suoni e i ritmi della parlata del New England, fondendo conversazione e dramma, gesto fisico e gesto verbale. Nei suoi versi le stagioni, viste non soltanto nella loro cangiante bellezza, ma anche nella loro tragicità, le figure umane isolate nella campagna, la luce abbagliante e l’ombra, gli animali, le piante, le erbe, vivono come per la prima volta.